Il decreto Mussoni va profondamene modificato, accogliendo i 25 punti proposti dalla CSU. La Confederazione del Lavoro rinnova tutte le critiche al provvedimento che, ribadisce, abbassa il livello dei diritti dei lavoratori. Respinta anche la pretesa di legare il Decreto al rinnovo dei contratti. Vanno rinnovati, scrive la CSdL, anche in tempo di crisi senza dover sottostare a nessun intento ricattatorio. Giudizio critico per la riforma fiscale. Le proposte sindacali, afferma la CSdL, hanno fatto sì che l’imposizione sui dipendenti e sui pensionati non fosse eccessiva. Tuttavia, aggiunge, il progetto non imposta un nuovo modello di sviluppo. E’ una misura per “vivacchiare” qualche anno in più, in attesa di tempi migliori. Le iniquità invece, puntualizza la CSdL, stanno nell’aumento delle imposizioni per i redditi medio bassi, mentre per i più alti - afferma - c’è una diminuzione. Giudizio negativo per la riforma della PA che, si legge, non realizza gli obiettivi di rinnovamento, non diminuisce i costi e crea evidenti sovrapposizioni con altri settori. Inoltre, ribadisce la Confederazione del Lavoro, va risolto definitivamente il problema del precariato che non può essere mescolato strumentalmente con tentativi di stravolgere il modello di Pubblica Amministrazione. Intanto si avvia la fase di consultazione con i lavoratori di tutti i settori. E si anticipa il ricorso alle forme di lotta sindacale se le richieste non saranno accolte.
Sonia Tura
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