Tariffe di acqua, luce e gas: "Aumenti inevitabili"
Tariffe ferme dal 1999. Solo la bolletta dell’acqua ha avuto un aggiornamento,ma risale al primo gennaio del 2002. Se confrontiamo i costi con quanto avviene oltre confine è facile presumere che il gas venga erogato praticamente sottocosto. Per averne la certezza si dovranno attendere i dati, che il Segretario di Stato all’industria Tito Masi ha chiesto all’Azienda per i servizi e che dovrebbero arrivare sul tavolo del Governo entro qualche giorno. Gli aumenti sembrano comunque inevitabili, il consiglio d’amministrazione dell’azienda continua a chiederli da tempo, ma in quale percentuale ancora non è stato stabilito. Anche perché, come ricorda il Segretario di Stato all’industria, "la legge del 2001 che prevedeva l’istituzione dell’authority, incaricata di occuparsi anche delle tariffe, non è mai stata attuata". E’ invece entrata in vigore la legge sui campi magnetici che prevede l’interramento delle linee elettriche con un costo, a carico dell’Azienda di Stato per i Servizi, di milioni di euro. “E’ grave - sottolinea Masi - che i precedenti governi non abbiano aggiornato le tariffe facendo trascorrere ben 7 anni dall’ultimo aumento, anche perché è palese la necessità di destinare risorse all’ammodernamento delle reti. Abbiamo in prospettiva - prosegue il Segretario di Stato all’industria - un problema di approvvigionamento per l’acqua potabile, per l’energia elettrica e la sua distribuzione sul territorio. E’ più che evidente - rimarca Masi - la necessità di investire, di guardare avanti e fare progetti per il futuro. Attualmente, invece, il bilancio dell’azienda non consente alcun investimento. In sostanza - afferma il responsabile politico dell’industria - l’aumento delle tariffe diventa la via obbligata anche se sono pienamente consapevole che non possa attuato in un'unica soluzione, perché occorre tener conto dei problemi delle famiglie e delle esigenze delle aziende". Il sindacato ha già chiesto una certa gradualità nei rincari. "Il blocco tariffario - spiega Luca Montanari della CDLS - è frutto di un complessivo accordo del 2001 sulla politica dei redditi. La questione quindi non può essere liquidata dal governo con provvedimenti unilaterale ma dovrà tenere conto della dinamica salariale contrattuale". "Aumenti graduali e morbidi - sottolinea Donatella Zanotti della Csdl - per non penalizzare le fasce sociali più deboli, già colpite dall’aumento fuori controllo del costo della vita. La possibilità di lievi adeguamenti, aggiunge, deve essere finalizzata anche a mantenere in buona salute il bilancio dell’azienda, per darle la possibilità di far crescere la qualità e l’efficienza dei servizi erogati". “Il governo - assicura Masi - non precederà in maniera unilaterale. Sono bel lieto, aggiunge, di accogliere la richiesta del sindacato e di realizzare su questo tema un confronto, anche perchè mi sembra che la CSU abbia assunto un atteggiamento responsabile e consapevole. Nessuno, conclude, può opporsi a un aggiornamento delle tariffe, ma dobbiamo vedere come farlo, in quali temi e con quali modalità, guardando al futuro".
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