In tempo di crisi si rinuncia a tutto, ma non alla buona tavola

In tempo di crisi si rinuncia a tutto, ma non alla buona tavola.
La cucina non conosce crisi. O meglio: la buona cucina non conosce crisi. Le famiglie non rinunciano a mangiare e a bere bene, e se il portafoglio piange, la pancia sorride.
Tra i settori in crescita, secondo Coldiretti, la spesa in vini pregiati che aumenta del 6% mentre cresce dell’8% la percentuale di acquisti di prodotti a denominazione di origine. Sempre più famiglie si rivolgono inoltre al biologico, sinonimo di qualità e salute. I cui prezzi, si sa, non sono a buon mercato.
In generale, le esportazioni dell’agroalimentare italiano sono quelle con un segno positivo più alto mentre i consumi alimentari interni nel 2008, a differenza di altri settori, sono gli unici che complessivamente hanno retto. L’Italia è diventato, con il sorpasso sulla Francia, anche il primo produttore mondiale di vino. I risultati confermano le analisi del Censis sulla ripresa dei consumi e sulle grandi potenzialità del Made in Italy in tempi di crisi ma “evidenziano anche che il crollo di redditi in agricoltura dipende soprattutto dalla inefficienza della filiera lungo la quale i prezzi moltiplicano di cinque volte dal campo alla tavola”.

Monica Fabbri

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