Terzo sindacato, resta il problema delle iscrizioni plurime
Ma Ferroni va oltre precisando che laddove risultasse che il lavoratore è di fatto iscritto a più associazioni sindacali, non dovrebbe essere conteggiato nei requisiti numerici di alcuna di tali associazioni, almeno sin tanto che non abbia compiuto una precisa ed esclusiva opzione. Lo stesso giudice definisce quest’ultima affermazione forse troppo eccessiva e radicale, ma – sostiene – “è l’unica possibile nel sistema sammarinese delle relazioni sindacali. Perché diversamente - continua il magistrato - se, ad esempio, si volesse seguire la tesi per cui il pluri-iscritto deve essere computato a tutte le organizzazioni sindacali alle quali abbia aderito, si verificherebbe un abuso della libertà e del pluralismo sindacale, capace di compromettere seriamente la dinamica delle relazioni tra le parti”.
Questo sostanzialmente l’appiglio che consentirà a CSdL e CDLS di inoltrare ricorso nei prossimi giorni. Dal canto suo, l’USL ribadisce che vale l’ultima dichiarazione di volontà, perciò considera quei lavoratori suoi iscritti a tutti gli effetti. L’ultima parola spetterà dunque al magistrato del lavoro.
Silvia Pelliccioni