Tra crisi e scadenze contrattuali periodo intenso per i sindacati
CSdL, CDLS e USL, continuano a battere sul tasto equità. Lo sciopero del 14 dicembre ha avuto un oggettivo successo sul fronte dell’adesione ma le richieste sindacali non hanno trovato lo spazio auspicato nella finanziaria e ora i sindacati CSU vogliono trattare sui decreti attuativi. A partire da quello che prevede la decurtazione del 10% delle indennità nella Pa e quello sul fiscal drag, in relazione ai frontalieri. Ma col governo non è ancora stata fissata una data per riprendere i contatti diretti. “Ripartiremo da dove eravamo arrivati prima della pausa natalizia – dichiara Giuliano Tamagnini, per la CSdL, lasciando intendere che il movimento sindacale si prepara ad una fase di intensa mobilitazione. “Non siamo ottimisti – afferma il neo segretario della CDLS Marco Tura – anche perché – prosegue - le difficoltà maggiori le ha il Governo”. E cioè il principale interlocutore. Il segretario dell’USL Francesco Biordi, entusiasta per aver quasi traguardato la soglia dei 1000 iscritti, individua tra le priorità di questo inizio del 2011 anche la riforma del mercato del lavoro. “Occorre rendere appetibile la realtà sammarinese – dichiara Biordi - per il top dell’imprenditoria internazionali con regole vantaggiose e flessibilità”. Immutate le distanze con la CSdL che si sono palesate anche nell’incontro post-sciopero coi capigruppo. Dalla CDLS, invece, l’USL coglie segnali di maggiore disponibilità.
Luca Salvatori
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