Il primo maggio sarà una festa del lavoro che non c'è. E' la considerazione amara del segretario generale della Confederazione Democratica. "Lo scenario alla vigilia del primo maggio è paradossale - scrive Marco Tura - anche perchè mentre si aumentava l'Igr, si tartassavano le buste paga dei frontalieri con l'articolo 56, di firmavano contratti a costo zero nella Pa, è emerso che la metà del bilancio dello stato è pari ai crediti da monofase mai riscossi". Per Tura l'obiettivo primario è difendere la dignità del lavoro e rilancia il referendum salva stipendi promosso dalla Cdls.
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