Turismo, alla vacanza non si rinuncia ma cambiano le abitudini

Turismo, alla vacanza non si rinuncia ma cambiano le abitudini.
Il budget più risicato e l’incertezza per il futuro, influiscono nella scelta del luogo e della durata della villeggiatura. Secondo gli ultimi rilevamenti effettuati in Italia il calo maggiore si riscontra per le destinazioni a lungo raggio, considerate troppo costose, mentre tengono mete quali il Mar Rosso e il Mediterraneo e i weekend nelle capitali del Vecchio Continente. Piuttosto gettonate anche le città dell'Est Europa. In questi casi risulta determinante l'abbattimento dei costi di trasporto grazie ai voli low cost.
Come segno tangibile della crisi si abbassa di circa il 15% - rispetto allo scorso anno - la spesa per il viaggio, con una media di circa 350-400 euro per le destinazioni all'estero, e circa 300 euro per quelle in Italia. Così come diminuiscono i giorni da dedicare al riposo: tre contro i cinque della Pasqua 2008.
Tutto ciò ovviamente ha delle conseguenze pesanti sul settore. Esiste infatti il rischio concreto che, nel breve periodo, perdano il posto oltre 40.000 persone - in Italia - tra addetti ai lavori e indotto; si parla di interpreti, guide turistiche, autisti di pullman, esercizi pubblici, ristoranti, strutture alberghiere e personale dei servizi culturali.

Gianmarco Morosini

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