Turismo, Gnassi e Galli bocciano il ministro Gnudi
“I suoi 15 mesi alla guida del turismo italiano si sono distinti per afonia di contenuti”. Non la mandano a dire, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e l'assessore provinciale al turismo, Fabio Galli, al ministro Piero Gnudi, in una sorta di bilancio del suo mandato quale titolare del ministero del turismo. “Di tanto in tanto – scrivono – qualche discorso ricco di impegni, ma povero della susseguente concretezza. Anche lei, in perfetta sintonia coi suoi predecessori, non è andato oltre il discorso burocratico moderno, vale a dire le parole sapientemente costruite per veicolare il nulla”. E ancora, Gnassi e Galli ricordano come in questo scoppiettante avvio di campagna elettorale si aggiri un fantasma, “Il turismo italiano – scrivono – Da alcuna parte, in nessun discorso o agenda o taccuino o bozza di programma, si accenna minimamente a qualsivoglia ipotesi di riaccendere il motore di uno dei principali asset di sviluppo che il Paese detiene”. Una sonora bocciatura quindi, senza appello. “Mai come nell'ultimo biennio – è l'ultima accusa – i luoghi che vivono e fanno accoglienza sono stati lasciati soli in una battaglia ormai impari, che all'estero si combatte a colpi di moderne infrastrutture e imponente promozione. Il Paese – concludono – avrebbe un dannato bisogno di investire e credere nelle due sole industrie che lo rendono unico nel panorama mondiale: cultura e turismo. Invece torniamo sempre lì, al turismo considerato il “Calimero” delle priorità di ogni Esecutivo; al turismo penalizzato in tutti i suoi elementi rispetto alla concorrenza europea, Iva e pedaggi autostradali compresi”.
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