Turismo matrimoniale: i numeri di questo segmento sul Titano negli ultimi quattro anni
Accanto al turismo accessibile quello matrimoniale come asset strategico per lo sviluppo economico del Paese: l'intenzione del Governo di creare nuovi target di riferimento per ampliare l'offerta turistica, emerge nero su bianco in Finanziaria. Se in Italia nel 2012 il turismo matrimoniale fruttava 1.221.000 presenze per 315 milioni di fatturato complessivo, a San Marino tutt'altri numeri ma non trascurabili. Dal 2010 ad oggi in territorio sono stati celebrati 392 matrimoni tra cittadini stranieri. In maggioranza si tratta di matrimoni misti ma scorrendo i dati forniti dall'Ufficio di Stato Civile si scopre che ad essere rappresentate sono quasi tutte le nazionalità del mondo. Al primo posto naturalmente gli italiani, 384. Per l'Africa: 46 i marocchini, 37 dal Senegal, 33 dalla Tunisia, 14 nigeriani, 12 egiziani, ma anche casi singoli addirittura da Ghana, Gambia, Costa d'Avorio. Ben rappresentata anche l'Asia, dove spiccano 20 cittadini cinesi, e poi rappresentanze da Indonesia e Pakistan; e per il Medio Oriente, Iran e Libano. San Marino esercita grande appeal anche in Sudamerica: 36 sposi dal Brasile, 10 peruviani, 9 colombiani, 4 venezuelani e argentini. E poi naturalmente l'Europa, in lungo e in largo: primeggiano i 24 cittadini russi ma il Titano piace anche scandinavi, tedeschi e inglesi. Sul fronte dei costi, al momento, i nubendi stranieri e non residenti devono espletare pratiche amministrative per cifre irrisorie, ma anche pagare una tassa per la celebrazione del rito che varia a seconda del giorno e del luogo prescelti: 300 euro all'Ufficio di Stato Civile nei feriali; così come nelle Case del Castello, qui però diventano 500 euro per il fine settimana; a Palazzo Pubblico le tariffe più alte: 500 euro nei giorni feriali, 800 al sabato, 1000 di domenica. Con l'adozione del nuovo decreto delegato si prevede comunque l'ampliamento delle sedi di celebrazione, “in considerazione del carattere suggestivo dei luoghi sotto l'aspetto paesaggistico, ambientale, culturale”.
Silvia Pelliccioni
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