Tv: aumentano gli ascolti, ma la pubblicità non decolla
Al tempo del lockdown riconquistata la centralità dell'informazione e delle dirette
Il mondo Tv ha vissuto e sta vivendo una situazione dicotomica: da una parte un boom dell'audience e dall'altra un trend in forte calo delle entrate pubblicitarie, entrambe frutto del lookdown. Nei primi sei mesi dell'anno, nei dati Nielsen, azienda di misurazione e analisi dati su consumatori e mercati, si segnala una flessione di raccolta per il comparto Tv del 22,3%. Fra un anno e l'altro sono andati in fumo 400 milioni di euro. A fronte però di una crescita del 15,78% degli spettatori. (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
Un ritorno, dunque, alla televisione come mezzo, soprattutto, per avere informazioni. I maggiori ascolti nel primo semestre riguardano, non a caso, i messaggi del premier Giuseppe Conte. L'intervento del 26 aprile, con l'annuncio della Fase 2, ha realizzato il 74,6% di share. Ma a guadagnare audience sono state tutte le reti generaliste, che hanno però un saldo negativo nella 'prima serata'. In positivo, in questa fascia, i canali nativi digitali come Netflix, Amazon Prime Video, Disney+, Apple+.
Sulle Tv pende inoltre la spada di Damocle del passaggio, entro metà 2022, al nuovo digitale terrestre che servirà per far spazio al 5G. Ci sarà dunque un 'refarming' delle frequenze e, per gli utenti, occorrerà acquistare decoder o nuove televisioni. Chi, secondo le previsioni degli esperti, ci perderà di più sono le Tv locali, i cui ricavi – spiega Maurizio Giunco, presidente dell'Associazione Tv Locali di Confindustria Radio Telvisioni, a IlSole24Ore – hanno registrato una flessione dei ricavi del 33,7% nei 4 mesi del lockdown. Condizioni che pongono più di una incognita sulla ripresa.