UNAS lancia la campagna contro lavoro abusivo

La difesa della categoria, la tutela del cliente, la richiesta di leggi e controlli stringenti. L'UNAS lancia la prima campagna sociale contro il lavoro abusivo, a pochi mesi dall'approvazione dell'istanza d'arengo sul tema, anche per sollecitare le istituzioni ad adottare soluzioni celeri ed efficaci.
Dal 23 gennaio, manifesti su tutto il territorio per sensibilizzare, partendo da una specifica categoria artigiana, quella dei centri estetici, per allargare poi a tutte le altre.
Centri estetici improvvisati in abitazioni private, una realtà dilagante – conferma la rappresentante per l'UNAS della Categoria Estetiste, Marisa Casadei – impossibili da controllare da parte degli organi preposti come l'ispettorato del lavoro; esercitano in assenza di professionalità, di garanzie per igiene e sicurezza. Massaggi, cerette, ricostruzione delle unghie: no all'estetica homemade. Lo slogan è d'effetto e fa leva proprio sui danni e le conseguenze indesiderate cui spesso incorrono i clienti che si mettono nelle mani di estetiste non professionali.
“Gli intoccabili, gli impuniti” - li chiama la Presidente UNAS, Loretta Menicucci – che accanto alla concorrenza sleale, in un momento in cui si chiedono maggiori sacrifici proprio a chi lavora in regola, denuncia un danno per tutto il sistema sociale.
Ancora, la tutela dei posti di lavoro in un settore che il direttore UNAS, Pio Ugolini, fotografa per dimensione: 38 attività (26 quelle che aderiscono alla campagna) per circa 80 addetti. “Manodopera sensibile – dice – con una doppia valenza dal punto di vista sociale, visto che si tratta di occupazione prettamente femminile”.
Nel video, l'intervista a Loretta Menicucci, Presidente UNAS

Annamaria Sirotti

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