I 25 leader dell’Unione Europea, tutti tranne Gran Bretagna e Repubblica Ceca, hanno firmato il fiscal compact, o patto di bilancio, e il presidente dell’Unione Herman Van Rompuy è fiducioso sul fatto che i parlamenti dei singoli Stati lo ratificheranno. L’impegno è contenere i deficit di bilancio e stringere sul debito. Accelerazione anche sulla Tobin Tax, la revisione della tassazione sui conti all’estero, e la riduzione dell’impatto delle agenzie di rating. Per la cancelliera Merkel il fiscal compact è una pietra miliare nella storia dell’Unione, anche se ha avvertito che il prestito della Bce non deve trasformarsi in una bolla di liquidità. Soddisfatto il premier italiano Monti perché, ha detto, dopo due anni ad un vertice si è parlato soprattutto di crescita. Intanto il presidente dell’Eurogruppo Juncker ha annunciato di non volersi ricandidare: non riesce, ha spiegato, a conciliare l’incarico con quello di premier del Lussemburgo. “Nonostante la soddisfazione per l’accordo raggiunto, la cancelliera Merkel ricorda che non viviamo ancora in tempi normali, e che non si può abbassare la guardia”.
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