Vasco Errani traccia un bilancio a sei mesi dal terremoto
“Finita la ricostruzione ci presenteremo al mondo meglio di prima”. E' una dichiarazione piena di fiducia quella del presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, commissario delegato per la ricostruzione, anche se i numeri che snocciola nel suo bilancio a sei mesi dal sisma che ha scosso 57 comuni, sono di quelli che fanno tremare i polsi. Oltre 12 miliardi di euro i danni complessivi che hanno messo in ginocchio un'area densamente popolata ma anche segnata da un altissimo tasso di industrializzazione. 3 miliardi e 285 milioni i danni all'edilizia residenziale; 5 miliardi e 237 milioni quelli alle attività produttive; 2 miliardi e 75 milioni i danni ai beni storico-culturali e agli edifici religiosi. In questi sei mesi si sono resi necessari 600 interventi urgenti; controllati 40mila edifici. Di questi il 41 per cento è risultato agibile e ha consentito quindi il rientro a casa di molte persone ospitate nelle varie tendopoli. Ancora inagibile, a vario titolo, il 59 per cento delle abitazioni. 3 miliardi e 300 milioni la prima stima dei danni. Le cose non sono migliori per le scuole, 450 delle quali sono risultate gravemente lesionate. Per consentire il rientro in aula ai 70mila studenti, si è definito un Programma operativo Regionale che ha permesso l'apertura nei termini previsti di quasi tutti gli istituti; Un grande lavoro riguarderà la ricostruzione dell'immensa area produttiva locale, che ha subito una ferita molto profonda. 66mila le imprese operative, 270mila, in totale, gli addetti, oltre il 15 per cento dell'intera regione. Qui sono presenti distretti di rilevanza internazionale, come il biomedicale, che produce quasi 20 miliardi di valore aggiunto ed esporta nel mondo un fatturato di 12 miliardi e 200 milioni di euro. A causa del terremoto 40 mila lavoratori sono stati costretti alla Cassa Integrazione e le cose non vanno meglio nelle 14 mila aziende agricole, che hanno accusato danni per quasi 2 miliardi e mezzo. Pronti i finanziamenti per la ricostruzione delle imprese, con un intervento a fondo perduto pari all'80 per cento delle spese preventivate. Domande da presentare entro il 15 maggio, chiusura lavori entro il 31 dicembre 2015.
Sergio Barducci
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