Verso lo sciopero generale, avviata una stagione calda di proteste
I sindacati dopo la manifestazione sul commercio: "Basta chiusure, occorre che tutte le parti facciano prevalere la volontà di fare sistema"
Un autunno meteorologicamente tardivo che in Repubblica si apre ufficialmente con la stagione calda degli scioperi. “Pienamente riuscita” – commentano con soddisfazione CSdL, CDLS e USL – la protesta di ieri dei dipendenti del settore commercio per reclamare con forza un rinnovo del contratto con percentuali adeguate sul dato dell'inflazione reale, in un contesto storico 'svuota tasche' per tutti. “Forte e chiaro” – scandiscono lavoratori e sindacati – il messaggio lanciato alle controparti, OSLA e USC: “occorre far ripartire al più presto il tavolo della contrattazione, al fine di trovare la giusta mediazione”.
Dito puntato in particolare contro il “vergognoso e inaccettabile comportamento antisindacale, - tuonano le tre sigle - della direzione di una importante azienda commerciale, che ha esercitato fortissime pressioni e intimidazioni nei confronti dei propri dipendenti, limitandone la possibilità di partecipazione; comportamento – rilevano - che ci riporta indietro di cinquant'anni”. Lo stato di mobilitazione ad ogni modo continua: “se in tempi brevi la trattativa sul commercio non si sblocca, - avvertono - verranno organizzate ulteriori iniziative”.
Sindacati comunque già sulle barricate per lo sciopero generale indetto a metà di questo mese, dal 14 novembre, data da definirsi ma in concomitanza con i lavori del Consiglio Grande e Generale. In Piazza della Libertà braccia incrociate per una riforma delle pensioni equa e sostenibile; per il rinnovo di tutti i contratti scaduti; per fermare il caro vita.
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