Le previsioni su quanto entrerà nelle casse dello Stato italiano e sull’emorragia che subirà il sistema finanziario sammarinese sono diverse: lo Studio Ambrosetti ha stimato che la manovra sottrarrà 4 miliardi e mezzo di euro; altri parlano di somme più contenute considerando che non tutti decideranno di regolarizzare la propria posizione. Difficile però fare una stima. “Non ci sono elementi oggettivi – ci spiegano gli addetti ai lavori – per prevedere quali saranno le ripercussioni sul sistema sammarinese”. La preoccupazione c’è, inutile negarlo, ma solo tra sei mesi sarà possibile fare una valutazione concreta. Per ora nessuno si sbilancia. Le precedenti edizioni dello scudo hanno comportato per il Fisco italiano un gettito di 2,1 miliardi, secondo l’ Ocse il più alto tra tutti i Paesi che hanno varato amnistie fiscali. Questa volta si valuta che entreranno nelle casse dell’erario tra i 3 e i 4 miliardi e mezzo di euro. Le regioni più interessate saranno quelle del nord. Dall’Emilia Romagna si stima un rientro tra i sei e gli otto miliardi. Uno studio di Milano valuta che i Paesi di provenienza saranno soprattutto Svizzera, Germania e Lussemburgo. Lo scudo fiscale 3 prevede novità: un’aliquota più elevata, pari al 5% e l’obbligo del rientro per i capitali detenuti in paesi extra Ue , come San Marino, che cioè non aderiscono allo spazio economico europeo o che vi rientrano ma non garantiscono l’effettivo scambio di informazioni.
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