60mila clienti in meno, la scorsa estate, si sono rivolti alle agenzie di viaggio italiane; mentre nell’ultimo anno, in generale, il mercato nazionale dell’intermediato si è contratto di 1 miliardo e 100 milioni di euro. Sono alcuni dei dati diffusi nel corso di TTG Incontri, la fiera internazionale del turismo che si è tenuta di recente a Rimini. Stime che non lasciano dubbi sul fatto che il comparto sia tutt’altro che in ripresa. E se i viaggi degli italiani pagano dazio alla crisi economica, anche quelli dei sammarinesi non sarebbero da meno. La tendenza al ribasso appare la stessa nonostante la mancanza di dati specifici in grado di restituire una fotografia puntuale della situazione. La contrazione è comunque per lo più dovuta alla minore capacità di spesa dei cittadini, ma in questo momento sembra che a soffrire maggiormente siano le agenzie specializzate nel business travel, quelle cioè che operano, in ambito commerciale, con aziende sia sammarinesi che italiane. Da quando è entrato in vigore il decreto incentivi, molte imprese d’oltreconfine pare abbiano interrotto rapporti di lavoro anche ventennali con agenzie di viaggio del Titano. Inoltre, delocalizzare l’attività in Italia, come hanno fatto altre realtà imprenditoriali, sarebbe un problema per le agenzie sammarinesi, poiché – spiegano gli addetti del settore – si andrebbe incontro a costi troppo elevati per giustificare gli eventuali benefici.
Silvia Pelliccioni
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