World Economic Forum: al via la 54esima edizione. Al centro economia, guerre e crisi climatica
Il vertice durerà fino a venerdì 19 gennaio
L'incertezza dominerà le prospettive economiche anche nel 2024. E il pil che soffrirà di più sarà proprio quello europeo, a causa di condizioni finanziarie ancora rigide e tensioni geopolitiche. A dirlo sono gli economisti interpellati per la consueta analisi pubblicata in occasione del World economic Forum. Più della metà degli esperti (56%) infatti si aspetta un indebolimento della crescita quest'anno. Secondo un rapporto Oxfam, poi, in Italia i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi, con il 20% della popolazione meno abbiente che vede dimezzata la sua ricchezza.
Obiettivo della manifestazione è allora esaminare le modalità per rafforzare la fiducia tra le parti interessate. Per farlo il gotha politico ed economico mondiale, come ogni gennaio, si è dato appuntamento sulle Alpi svizzere, a Davos, cittadina da 11mila abitanti. Fino a venerdì 19 gennaio presenti 2800 invitati da oltre 120 Paesi, fra cui 60 capi di Stato e di governo, dalla presidente della Commissione Ue Von der Leyen, al presidente francese Macron, fino al premier cinese Li Qiang, assieme al segretario di Stato Usa Blinken e al presidente ucraino Zelensky. Manca la delegazione turca, bloccata dal presidente Erdogan, che l'ha ritenuto un evento troppo filo-israeliano. Per l'Italia il ministro dell'economia Giorgetti, atteso domani sera, mentre Meloni ha disertato.
Sullo sfondo uno scenario geopolitico incerto, con la guerra in corso. Si parla infatti di guerra in Ucraina già da ieri, alla vigilia del vertice, con 80 Paesi seduti al tavolo per discutere la proposta di pace del leader di Kiev. “Una conversazione inutile – per il Cremlino – dal momento che manca proprio la Russia”. Tra i temi anche tecnologie e intelligenza artificiale, principale sfida del futuro, che secondo l'Fmi avrà un impatto sul 60% dei posti di lavoro. Non mancano poi temi green, come riscaldamento globale e transizione energetica. Ma proprio i leader presenti a Davos vengono accusati da 350 manifestanti di non impegnarsi abbastanza per trovare soluzioni efficaci al cambiamento climatico. “Promettete pubblicamente di agire per il clima – attaccano – e poi arrivate qui con i vostri jet privati, inquinando a più non posso”.
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