2.800 soldati americani verso il Medio Oriente. Premier Conte "Serve responsabilità"
rischio di un'ondata di cyber attacchi
Circa 2.800 soldati americani sono in viaggio verso il Medio Oriente. Si apprende dal Pentagono spiegando che le ulteriori truppe saranno dispiegate a protezione delle sedi diplomatiche e degli interessi Usa nell'area. Al momento "non esiste alcuna specifica, credibile minaccia dall'Iran": lo afferma il Dipartimento per la sicurezza nazionale americano, che mette in guardia però dal rischio di un'ondata di cyber attacchi, con le reti informatiche Usa possibile obiettivo degli hacker di Teheran. Non solo quelle del governo federale, ha spiegato il responsabile per la cyber sicurezza Chris Krebs, spiegando che l'offensiva potrebbe essere su larga scala.
Giuseppe Conte, a quanto spiegano fonti di Palazzo Chigi, assiste con forte preoccupazione all'escalation di tensione tra Usa e Iran. E per questo sta facendo appello "alla moderazione, al dialogo, al senso di responsabilità delle parti". C'è massima attenzione da parte del premier per i militari italiani di stanza in Medio Oriente. A Baghdad intanto migliaia di iracheni hanno partecipato al corteo funebre del generale iraniano Soleimani gridando "morte all'America". Gli Stati Uniti - ha detto il presidente iraniano Rohani - "hanno commesso un grave errore e ne pagheranno le conseguenze non solo oggi ma anche negli anni a venire". "Prepara le bare", ha avvertito da parte sua la guida suprema iraniana Khamenei, mentre Trump ribadisce di non volere la guerra, ma di essere pronto "a qualunque risposta necessaria". La Nato intanto sospende le missioni di addestramento in Iraq.