5 gennaio 1984: il giornalista Pippo Fava è ucciso dalla mafia
Dopo la laurea in giurisprudenza, Fava iniziò la sua carriera giornalistica all'Espresso Sera nel 1956. Poi il trasferimento a Roma, dove condusse la trasmissione di Radiorai “Voi e io”, e sempre nella Capitale collaborò con il Corriere della Sera e con Il Tempo. Negli anni Ottanta tornò a Catania, dove diventò direttore del Giornale del Sud, un giornale coraggioso che denunciava Cosa Nostra, ma la permanenza di Fava non durò molto. Il giornalista fu infatti licenziato.
Ma Pippo Fava non si arrese e iniziò il suo progetto più ambizioso, “I Siciliani”, una rivista di inchieste e reportage su attività illecite, imprenditori venduti, amministrazioni comprate. Celebre l'intervista con Enzo Biagi, nel corso della quale pronunciò parole lapidarie come queste: «Io vorrei che gli italiani sapessero che non è vero che i siciliani sono mafiosi. I siciliani lottano da secoli contro la mafia. I mafiosi stanno in parlamento, i mafiosi sono ministri, i mafiosi sono banchieri, sono quelli che in questo momento sono al vertice della nazione». Otto giorni dopo, l'esecuzione davanti alla redazione del giornale.
fm