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Abbandonarono 19enne in overdose, gli 'amici' condannati per omicidio colposo

I fatti risalgono al 12 aprile 2017 quando, a Lugo di Ravenna, fu trovato morto in auto Matteo Ballardini. In appello era stata ribaltata la sentenza di primo grado fino al nuovo giudizio davanti la Corte d'assise d'appello di Bologna

18 apr 2023
Abbandonarono 19enne in overdose, gli 'amici' condannati per omicidio colposo

Dopo oltre tre ore di camera di consiglio, la Corte d'assise d'appello di Bologna ha escluso sia l'omicidio volontario con dolo eventuale che una semplice omissione di soccorso. Ha così perlopiù inquadrato i fatti come omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento. Si è chiuso così l'appello bis per la morte di Matteo Ballardini, lo studente 19enne morto per overdose da metadone dopo 13 ore di agonia il 12 aprile 2017 a Lugo, nel Ravennate, nella sua auto lasciata di proposito in un parcheggio fuori mano dai quattro giovani imputati assieme a lui la notte precedente.

Le pene inflitte dalla Corte vanno da tre anni e quattro mesi a sette anni totali: quest'ultima - per morte come conseguenza di altro reato, lo spaccio - è toccata a Beatrice Marani, la ragazza che aveva ceduto il metadone, ricevute dal Sert di Ravenna dal quale la giovane era seguita, al 19enne. A seguire, cinque anni, tre mesi e 10 giorni per Leonardo Morara, il ragazzo che per ultimo si allontanò dalla vettura con a bordo il giovane. Infine tre anni, sei mesi e 20 giorni e tre anni e quattro mesi per Giovanni Simone Palombo e Ayoub Kobabi. Quel giorno di sei anni fa, i quattro amici passarono la notte con Ballardini, assistendo alla crisi respiratoria, senza però chiamare i soccorsi, per poi abbandonarlo la mattina nella sua auto in un parcheggio.

I quattro imputati, come ricostruisce il Corriere Romagna, erano stati condannati in primo grado a Ravenna al termine del rito abbreviato per omicidio volontario con dolo eventuale. Erano stati cioè ritenuti colpevoli di essere rimasti consapevolmente inerti, accettando il rischio che il ragazzo potesse morire. L’appello aveva ribaltato la posizione di tutti, riformando l’accusa in omissione di soccorso, e morte come conseguenza di altro reato per la Marani, riducendo così le pene. La Cassazione ha però annullato la sentenza e disposto un nuovo giudizio davanti alla corte bolognese, il cui presidente ha disposto una nuova perizia per verificare se e fino a che punto un intervento avrebbe salvato Matteo Ballardini.

Secondo l'Ansa, tutte le parti, compresa quella civile, in attesa delle motivazioni hanno indicato il verdetto come "sentenza equilibrata".





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