Il mondo dello spettacolo piange la scomparsa di Antonello Falqui, 'padre' di varietà come Studio Uno e Canzonissima, simboli di un'epoca e fucine di talenti, da Mina a Walter Chiari, da Paolo Panelli a Bice Valori, da Franca Valeri alle gemelle Kessler. Ad annunciare la sua morte un post sui suoi profili social: "Sono partito per un lungo lungo lungo viaggio. Potete venire a salutarmi lunedì 18 novembre alle 11 alla chiesa di Sant'Eugenio a viale Belle Arti a Roma".
Nato a Roma il 6 novembre 1925, figlio del critico e scrittore Enrico Falqui, approda alla Rai nel 1952, lavorando inizialmente nella sede di Milano. Un mondo ancora tutto da inventare. Per la tv dirige prima dei documentari, ma la celebrità arriva con i varietà amatissimi dal grande pubblico, che all'epoca si riuniva nelle poche abitazioni o locali pubblici dotati di un televisore per guardare i programmi. Prima il Musichiere condotto da Mario Riva, in onda dal 1957 al 1960. Poi quattro edizioni di Canzonissima (1958, 1959, 1968, 1969), altrettante di Studio Uno (1961, 1962-63, 1965 e 1966), forse il più famoso e celebrato, e Milleluci (1974).