“Il Generale Figliuolo non viva le critiche e i suggerimenti come lesa maestà, ma come sprone a fare sempre meglio". È il messaggio che il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, recapita al commissario per la ricostruzione post-alluvione dopo che questi ha “bacchettato” i sindaci accusandoli di avere "più voglia di fare polemica che di rimboccarsi le maniche" e di non essere stati abbastanza solerti nella richiesta dei fondi.
"Dei 290 milioni di somma urgenza - ha detto - ho erogato solamente poco più di 60,5 milioni perché i Comuni devono fare il loro lavoro che è semplicissimo". Dal generale, dunque, una risposta alle critiche che dall'Emilia-Romagna arrivano al suo operato e alle modalità di erogazione dei fondi, in particolare al progetto di ordinanza per i rimborsi privati che ancora non sono arrivati.
"Quando si porta un'ordinanza in registrazione alla corte dei conti - dice - bisogna fare il perimetro finanziario. Se le polemiche arrivano da qualcuno che è stato insieme a noi a costruire questa ordinanza, sembra quasi uno schiaffo a chi si impegna", ha spiegato il Generale. Che ha poi rispedito al mittente le critiche su una scarsa presenza della sua struttura sul territorio: "Non avere l'ufficio a Bologna non vuol dire niente: è importante stare a Roma dove si decidono le cose e oggi si lavora molto in telematico".
Figliuolo ha poi ricordato i fondi già messi a disposizione, soprattutto per i lavori di somma urgenza. "Noi tra il '23 e il '24, con piccola appendice nel '25, abbiamo messo quasi 1.500 milioni, ora gambe in spalla, bisogna spenderli bene".