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Alluvione Marche, Sindaco di Cantiano: "Le istituzioni non possono fare spallucce, ci servono aiuti"

Il primo cittadino scrive ai parlamentari marchigiani: "Abbiamo bisogno di fondi e burocrazia più snella"

di Mauro Torresi
28 ott 2022
Nel servizio, l'intervista ad Alessandro Piccini (sindaco di Cantiano)
Nel servizio, l'intervista ad Alessandro Piccini (sindaco di Cantiano)

“Le istituzioni non possono fare spallucce". È un appello urgente quello di Alessandro Piccini, sindaco di Cantiano: uno dei comuni più colpiti dall'alluvione delle Marche del settembre scorso. "Chi ha ruoli di Governo a qualsiasi livello - afferma - deve sentire la responsabilità di non far morire un territorio e la sua struttura economico-sociale". Il momento è cruciale per il comune, con imprese che non sanno se riusciranno mai a ripartire e famiglie alle prese con i danni.

"Una cosa è chiara: questa volta da soli non ce la faremo, con danni esponenziali rispetto alla nostra capacità di spesa e di intervento", sottolinea Piccini. Per questo, dopo aver scritto ai consiglieri regionali, il sindaco ha inviato una lettera a tutti i parlamentari marchigiani appena insediati, chiedendo “misure rapide e immediate”.




Tra le richieste, quella di contributi a fondo perduto, anche parziali, per riaprire le attività economiche, un risarcimento per le centinaia di cittadini sfollati e l'inserimento del Comune nel Fondo complementare del PNRR per le aree sisma. "È compito dello Stato - afferma il primo cittadino - intervenire con tempistiche adeguate. Ho timore che, oggi, il tessuto socio-economico non abbia la forza di reggere i tempi della burocrazia". 

Nel servizio, l'intervista ad Alessandro Piccini (sindaco di Cantiano)





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