Alluvioni Emilia-Romagna, le opposizioni unite: "Dare risposte, ne va della credibilità delle istituzioni"
Presentati emendamenti al Decreto Ricostruzione per innalzare il massimale da 6mila a 30mila euro per i beni mobili
Ne va della credibilità delle istituzioni, ha esordito il senatore del Partito Democratico Daniele Manca, il governo Meloni aveva promesso il cento per cento dei ristori, quando si disattendono gli impegni poi non si può chiedere fiducia ai cittadini. Inoltre, aggiunge, come dimostrano le recenti alluvioni in Piemonte e Valle D'Aosta, sarà un problema ricorrente che richiede soluzioni strutturali, anche se qualcuno in maggioranza continua a negare il cambiamento climatico. L'occasione la fornisce il Decreto Ricostruzione, che entro un paio di settimane terminerà il suo iter in commissione, poi arriverà in aula: gli emendamenti, presentati da tutti i gruppi di opposizione, sono la risposta alla richiesta avanzata dal sindaco di Ravenna, e presidente dell'Unione delle Province Michele De Pascale. Chi aveva disponibilità economica, ha fatto notare proprio De Pascale, ha potuto pagare di tasca propria, chi non l'aveva è rimasto con la casa esattamente come un anno fa. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di copertura finanziaria, hanno assicurato i senatori, i soldi verrebbero presi da fondi già esistenti. Le famiglie attendono da troppo tempo, continuano, le domande di indennizzo già approvate dal commissario sono 222, per oltre 7 milioni di euro, di cui riconosciuti solo 5 milioni, ed effettivamente erogati appena due milioni e mezzo di euro circa. “Non è modo di trattare una terra che si è rialzata da sola rimboccandosi subito le maniche – ha fatto notare Marco Croatti, senatore romagnolo del Movimento 5 Stelle – La politica però deve dare risposte, la somma prevista è una presa in giro”.
Nel video l'intervista a Michele De Pascale, sindaco di Ravenna
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