Anche Papa Francesco ha ricevuto la terza dose di vaccino anti-Covid
In Vaticano partite le somministrazioni da qualche giorno. Trend ancora in rialzo per i contagi in Italia
Alcune chiavi che consentono la generazione del Green Pass europeo sarebbero state sottratte, e con quelle pubblicati e diffusi in rete programmi per creare certificati falsi. Allarme in Europa, accertamenti in corso da parte dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale e della polizia postale: al momento però l'Italia non sembra coinvolta. E mentre già quasi un milione di italiani ha ricevuto la terza dose di vaccino anti Covid, che sembra inevitabile per tutta la popolazione vaccinabile nel prossimo anno, anche Papa Francesco è stato tra i primi a ricevere la terza somministrazione, iniziata da qualche giorno in tutto il Vaticano, che ha dato priorità agli ultra sessantenni e alle persone fragili. Sono in rialzo i contagi in Italia: è quasi di 4.600 l'incremento (4.598), per un'incidenza sui tamponi dell'1%. Terapie intensive stabili (341 totali), 11 i ricoveri ordinari in più (2.615), 50 le vittime.
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In Emilia Romagna sotto osservazione la subvariante chiamata “Delta plus”: da fine agosto rilevati 24 casi, lo 0,47% dei campioni esaminati, e non c'è evidenza scientifica di una sua maggiore resistenza al vaccino. In Regione sono 307 i nuovi positivi (incidenza 1%), anche qui non aumentano le terapie intensive (34 totali), lieve calo (-2) per i ricoveri (281). Ben 13 i decessi, poiché alcuni sono stati comunicati in un secondo momento. A Rimini 38 casi in più (33 sintomatici). Green Pass obbligatorio anche al Parlamento europeo, a Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo dal 3 novembre fino al 31 gennaio; e mentre l'Oms chiede chiarimenti su Covaxin, vaccino indiano, per una valutazione finale che si avrà il 3 novembre, uno studio condotto da diverse istituzioni israeliane, compreso il ministero della Salute, rivela che la protezione offerta dal vaccino cala dopo circa 6 mesi dalla somministrazione e continua a ridursi progressivamente fino a esporre al rischio di incorrere nell'infezione, specie dove è più diffusa la variante Delta.
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