All'Ara Pacis di Roma la "vita tra parentesi" di Marcello Mastroianni
Certo non è facile raccontare la vita e la carriera di un grande attore, tra i più grandi di sempre, quando il cinema amava Roma e Roma amava il cinema. La mostra all'Ara Pacis ricostruisce con tantissime fotografie, alcune molto famose ma non per questo meno splendide, spezzoni di film altrettanto indimenticabili, interviste, locandine, tutto quanto riguarda la “Vita tra parentesi” di un attore straordinario. Così lui stesso amava definire la sua esistenza, le parentesi tra un set e l'altro, tra un palcoscenico e l'altro: oltre cento i film tra gli anni '40 e la fine dei '90, tre candidature all'Oscar, due Golden Globe, 8 David di Donatello, due premi al Festival di Cannes e due Coppa Volpi a Venezia.
Un attore che amava gli attori, come Clark Gable, che defininì “Un mascalzone irresistibilmente simpatico”, Gary Cooper, Tyrone Power, o Fred Astaire che recitava con tutto il corpo, come farà poi lo stesso Mastroianni in “Le notti bianche” di Luchino Visconti, che lo consacrò come attore “importante”. I tanti film con Sophia Loren, Vittorio Gassman e altri grandi nomi che hanno fatto la storia del cinema italiano. Il sodalizio artistico con Federico Fellini merita una sala a parte nell'esposizione. Il regista riminese fece di Mastroianni il proprio alter ego in alcune pellicole memorabili.
È un viaggio nella storia del cinema, non solo nella storia di un attore tra i più conosciuti, in Italia e all'estero, che ha sempre rifiutato l'etichetta da latin lover, perché diceva di se stesso “Non mi piaccio, non mi sono mai piaciuto. Io sono carino e un uomo non deve essere carino”.
Francesca Biliotti