POLITICO ITALIA

Balneari, il settore attende dal governo Meloni regole chiare

Nel nuovo piano ci sarebbe l'ennesima proroga delle concessioni da presentare alla Commissione Europea

Non si risolve la questione balneari, con gli stabilimenti che hanno organizzato la prima protesta, più simbolica che altro, della serrata degli ombrelloni chiusi per un paio d'ore la mattina presto, e che potrebbe replicarsi il 29 agosto, per più ore.

Entro fine anno scade l'ultimatum per mettere a bando le concessioni, ma il governo non ha ancora fornito regole chiare per ingaggiare le aste. Dopo la notizia che la Regione Emilia-Romagna lavora in autonomia per dare una legge per le gare, sulla base dei contenuti del decreto Draghi, da Roma arriva la notizia per cui il governo starebbe lavorando ad un nuovo piano per le concessioni da presentare all'Europa, con un'ennesima proroga fino al 31 dicembre 2025, e la possibilità di ulteriori estensioni fino al 2027 o addirittura fino al 2029, e ridisegnare nel tempo le concessioni, modulandole in base alla percentuale di spiagge libere presenti sul territorio.

Un'altra mappatura insomma, dopo quella di appena un anno fa. I dati reali dicono che l'occupazione arriva al 69%, nonostante i tentativi di ridurre questa percentuale, includendo però tra i tratti di litorale disponibili anche quelli rocciosi, urbanizzati, le aree non balneabili, quelle non accessibili, gli impianti industriali e le discariche. C'è anche una sentenza inappellabile del Consiglio di Stato, in base alla quale è vietata qualsiasi ulteriore proroga alle attuali concessioni.

Oltretutto, fanno notare alcuni esperti, non serve la famigerata direttiva Bolkestein, basta la legge italiana a imporre che nessuna concessione di bene demaniale può essere a vita. La spiaggia è patrimonio inalienabile dello Stato e non può essere privatizzato. E non può funzionare neanche lo spauracchio che finiscano in mano a operatori stranieri: dove le gare sono state bandite, come a Jesolo, i balneari si sono riuniti in consorzio e le hanno vinte.

Il segretario di Più Europa Riccardo Magi parla di “piano malefico del governo Meloni” e spiega: “Vorrebbe prorogare le attuali concessioni a tutto il 2025 e intanto far ripartire la farsa della mappatura: nelle Regioni dove risulterà esserci oltre il 25% di spiagge libere le gare verranno fatte nel 2027; dove risulteranno essere meno del 25% invece, si va avanti con l'attuale status quo fino al 2029, poi si vedrà. Se fosse vero il piano di questi “geni del male” - conclude Magi – per aggirare la direttiva Bolkestein, si tratta di una vera beffa, e una prepotenza tutta italica rispetto agli altri Paesi europei che hanno applicato la legge, l'ennesimo favore a una corporazione che sta tenendo in ostaggio il demanio pubblico”.

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