DIRETTIVA BOLKESTEIN

Balneari in protesta, a Rimini scelgono di fare un brindisi

Le concessioni scadono a fine anno e l'incertezza è massima. Anche i clienti preoccupati di perdere lo stabilimento del cuore

Il loro futuro è incerto, a fine anno scade l'ennesima proroga sulle concessioni balneari, ma la direttiva Bolkestein, voluta dall'Europa, chiede che queste vengano messe all'asta, aperte anche ad operatori stranieri. Gli stabilimenti balneari dunque vedono in serio pericolo il loro lavoro il prossimo anno.

Nessuna serrata degli ombrelloni come in altre parti d'Italia, ma una protesta simbolica in pieno stile romagnolo, un brindisi con le bollicine insieme ai clienti dello stabilimento. Secondo i sindacati l'adesione alla serrata, in tutta Italia, è stata massiccia: alcuni hanno scelto un flash mob in mare, come a Fiumicino, altri hanno chiuso gli ombrelloni per poi riaprirli un paio d'ore dopo.

E forse si replicherà il 29 agosto. In Romagna alcuni hanno proposto un brindisi coi clienti, a loro volta preoccupati per la fine che farà il loro stabilimento del cuore. Il governo avrebbe dovuto occuparsi della questione prima della pausa estiva, ma così non è stato, se ne riparlerà dopo ferragosto: la Regione Emilia-Romagna, tramite l'assessore Corsini, ha fatto sapere che scriverà linee guida comuni e condivise per aiutare le amministrazioni costiere a fare le evidenze pubbliche e salvare così il comparto, basandosi sul decreto Draghi

Nel video le interviste a Riccardo Ripa, segretario provinciale Sib (Sindacato Italiano Balneari) e a Fabrizio Pagliarani, presidente consorzio bagnini Confesercenti

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