Bologna… l’Azzurra, in centro tornerà alla luce il fiume Reno
Nel XII secolo fu realizzata una rete di canali artificiali al fine di alimentare i numerosi mulini, concerie e filatoi cittadini. Ora al via un progetto che vedrà scoperchiare la strada per creare un piccolo Naviglio
La centralissima via Riva Reno, a Bologna, sta per riscoprire il suo antico Canale, da decenni tombato. Sono infatti arrivati i cantieri della Linea Rossa del tram, assieme al progetto che vedrà scoperchiare la strada per dare luce a una versione in piccolo dei Navigli di Milano.
Turisti e studenti fuori sede sono soliti affacciarsi alla celebre "finestrella di via Piella", che permette di scrutare il torrente Aposa e immaginarsi un passato fatto di canali e commercio fluviale. Ma da giugno si sta lavorando in via Riva Reno per riportare alla luce un tratto di corso del Reno, all’altezza della chiesa sconsacrata di Santa Maria della Visitazione, interrato nel 1956. Dopodiché l’esperienza sarà quella dei "navigli" alla bolognese, costellati di alberature e aiuole, nonché da una passerella all’altezza di via dell’Abbadia che passare da una sponda all'altra.
‘Bologna delle acque’ è, non per niente, anche il nome di una passeggiata creata da emiliaromagnaturismo.it, perché sono ancora numerosi i reperti del patrimonio industriale che riecheggiano un passato fatto di un rapporto solido tra il capoluogo e l'acqua. Nel XII secolo, infatti, fu realizzata una rete di canali artificiali al fine di alimentare i numerosi mulini, concerie e filatoi cittadini. La disponibilità immediata e puntuale di acqua contribuì alla prosperità dell’artigianato manifatturiero locale, facendo diventare Bologna il principale centro tessile d’Italia.
Oggi del fitto sistema idrico del centro rimangono tracce quasi solo nella toponomastica: Riva di Reno, Bagni di Mario, il Navile, via del Porto, val d’Aposa, via delle Moline. E in alcuni scorci. Ora si dovrà attendere qualche anno per poter passeggiare sulle rive del Reno.
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