Bologna: ragazza riceve il trapianto di rene dalla madre da sveglia

Bologna: ragazza riceve il trapianto di rene dalla madre da sveglia.

A causa di un quadro clinico complesso contraddistinto da insufficienza respiratoria, non poteva essere intubata e sostenere l'anestesia totale, così ha affrontato il trapianto di rene donato dalla madre da sveglia. È la storia di Veronica, una ragazza di 25 anni che soffre di fibrosi cistica, seguita, dalla nascita, dal centro specializzato di Cesena, già trapiantata di fegato, diabetica e da tempo costretta alla dialisi; a maggio è stata operata all'Irccs Policlinico Sant'Orsola di Bologna, dopo essere stata rifiutata da un altro centro italiano che ha valutato l'intervento troppo rischioso.

Ora la giovane ha una funzione renale normale, è stata dimessa dopo due settimane dal trapianto ed è in buone condizioni cliniche. È la prima paziente operata di trapianto in anestesia loco-regionale al Policlinico bolognese; in Italia si contano pochissimi casi. "Siamo orgogliosi di averle offerto questa opportunità, perché abbiamo evitato a Veronica di continuare la dialisi e numerose altre complicazioni - commenta il professor Gaetano La Manna, direttore Nefrologia, dialisi e trapianto del Sant'Orsola - Poter offrire una soluzione terapeutica anche alle persone più fragili rappresenta per la medicina una sfida culturale e scientifica". Effettuare un trapianto in anestesia loco-regionale comporta diverse difficoltà, tra le quali la gestione psicologica ed emotiva del paziente durante un'operazione che può durare diverse ore.

"Oltre alla valutazione clinica in gruppo, c'è un aspetto che mi ha dato la certezza che potevamo darle questa opportunità: la sua motivazione e forza - spiega Antonio Siniscalchi, Direttore Terapia intensiva post chirurgica del Policlinico - Ha versato una sola lacrima di gioia quando è entrato in sala il rene della sua mamma e ci ha chiesto di vederlo". "Sono stata sempre convinta di volere fare il trapianto - confida Veronica - L'intervento è andato bene e oggi mi sento rinata". A donare è stata mamma Rosaria: "Il senso è nella luce che è tornata negli occhi di mia figlia. Siamo state operate la stessa mattina, ci siamo salutate con un abbraccio e un ti voglio bene", racconta. Il prossimo obiettivo è il trapianto di polmone.

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