Uccise a pugni un vigile del fuoco davanti alla discoteca Frontemare di Miramare, dove lavorava come buttafuori. A cinque mesi dei fatti, il sostituto procuratore Davide Ercolani ne ha chiesto il giudizio immediato. Klajdi Mjeshtri, 28 anni, di origine albanese, è detenuto in carcere a Rimini dal 12 giugno, giorno della morte, sopraggiunta in ospedale, di Giuseppe Tucci, 34 anni, vigile del fuoco all'aeroporto di Rimini.
Tucci originario di Foggia e padre di un bimbo, morì dopo ore di agonia successive al pestaggio avvenuto nei presso della discoteca e originato da uno screzio su una ragazza. Due le aggravanti contesta dalla Procura. La prima è la minorata difesa della vittima decisamente meno prestante fisicamente del buttafuori. Inoltre in base alla ricostruzione fatta dalla squadra mobile intervenuta sul posto, Tucci era trattenuto da due buttafuori che lo stavano allontanando dalla discoteca quando Mjeshtri aveva iniziato a colpirlo.
Il pm Ercolani ha anche contestato una seconda aggravante che è quella dell'abuso di prestazione d'opera perché Mjeshtri aveva agito in qualità di addetto alla sicurezza del Frontemare. Secondo quanto sostenuto da Mjeshtri, durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip, il pompiere lo aveva fortemente provocato infastidendo la fidanzata e poi con minacce ed insulti. Dopo i fatti, inoltre, ha raccontato di non essere scappato ma di essere rimasto sul posto ad attende il 118 e di essere andato in Ospedale ad accertarsi delle condizioni di Tucci.
Il vigile del fuoco, che lascia i genitori, una compagna e un figlio adolescente, difesi dall'avvocato Marco Ferri sarebbe stato colpito più volte con calci e pugni ed è morto il giorno seguente il pestaggio.