Il caldo sahariano attanaglia ancora l'Italia: oggi 17 città bollino rosso, domani salgono a 19. Le temperature, soprattutto al Centro-Nord, toccheranno punte 40 gradi. E la notte non porta refrigerio: i valori rimangono prossimi ai 30 gradi. Ma l'anticiclone africano sembra avere i giorni contati. Da sabato l'aria comincerà lentamente a rinfrescarsi e arriveranno i primi temporali sulle Alpi. La vera svolta dovrebbe arrivare lunedì: nubifragi e grandine, accompagnati da forte vento, dovrebbero colpire gran parte delle regioni centro-settentrionali, compresa l'Emilia-Romagna. L'aria fresca in arrivo farà crollare lo zero termico verso i 3000 metri e il vento, che spazzerà via la canicola africana, potrebbe far scendere la colonnina di mercurio anche di 15-20 gradi.
Intanto le temperature di questi giorni, anomale per il periodo, mettono in difficoltà le campagne, scottando la verdura nei campi e la frutta sugli alberi: persi il 14% dei raccolti di uva da vino, il 63% di pere, ma il vero disastro lo registra il miele, con un -70% rispetto all'anno scorso. Le api, stremate, hanno smesso di volare e trasportare nettare e polline. Anche la produzione di latte soffre il gran caldo: -20%. Lo rileva un'analisi della Coldiretti, che non ha dubbi: la causa è dei cambiamenti climatici. “Ma questa è solo la punta dell'iceberg di questo pazzo 2023 – conclude l'associazione –: solo l'alluvione in Romagna fa registrare 1 miliardo di danni, ma nel complesso saranno sicuramente superati i 6 miliardi di perdite dello scorso anno”.