CENSIMENTO

Cardiologi Anmco, calo reparti del 6% negli ospedali dal 2015

Cardiologi Anmco, calo reparti del 6% negli ospedali dal 2015.

Rispetto al 2015, diminuzione del 6% dei reparti di Cardiologia degli ospedali italiani; riduzione del 3% dei posti letto di terapia intensiva cardiologica e di degenza ordinaria; riduzione del 7% dei posti letto di cardiologia riabilitativa e del 10% di day hospital; riduzione dei Dipartimenti Cardiologici puri a fronte di un incremento dei Dipartimenti Cardiologici con altre specialità (come chirurgia toracica/pneumologia). Questi alcuni dati del nuovo Censimento della Cardiologia Italiana realizzato dall'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri e presentato in occasione del Congresso Anmco in corso a Rimini.

Dal censimento è emerso inoltre che due terzi delle Cardiologie sono inserite in un percorso Hub-Spoke e il 57% delle Cardiologie Ospedaliere è inserito in rete formativa per gli specializzandi. Inoltre a fronte di un importante ridimensionamento durante la pandemia per un coinvolgimento delle cardiologie nelle attività Covid-19, si assiste a un sostanziale rientro alla normalità dopo emergenza. "Questo censimento - sottolinea Furio Colivicchi, presidente Anmco e direttore Cardiologia Clinica e Riabilitativa dell'Ospedale San Filippo Neri Asl Roma1 - è un fiore all'occhiello della nostra attività scientifica e rappresenta l'occasione per una puntuale verifica della struttura e dell'organizzazione della cardiologia italiana. Si tratta di una fotografia della realtà cardiologica che coinvolge tutte le cardiologie degli enti di ricovero e cura, sia pubblici che privati accreditati e rappresenta uno straordinario strumento per la programmazione sanitaria e la base per la costruzione di un moderno sistema di cure cardiologiche".

Per la prima volta, inoltre, evidenzia Colivicchi "il censimento è stato effettuato in collaborazione con l'Istat, consentendo di contestualizzare la realtà organizzativa cardiologica italiana nell'ambito di informazioni generali relative alla salute cardiovascolare del nostro Paese e di effettuare analisi più approfondite dei bisogni assistenziali presenti e futuri. La percentuale di risposta è stata ottimale in quanto ha partecipato oltre il 99% delle cardiologie nazionali".

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