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Caso Pierina, al vaglio i messaggi tra la nuora e il vicino

Toni intimi e la preoccupazione per la riunione dei Testimoni di Geova

13 nov 2023
L'appartamento di Via del Ciclamino
L'appartamento di Via del Ciclamino

La sera del 3 ottobre, poco prima che la 78enne Pierina Paganelli venisse uccisa con 29 coltellate, la nuora Manuela Bianchi scriveva sms dai toni intimi a Louis Dassilva, il 33enne vicino di casa di origine senegalese. Con Dassilva, Manuela intratteneva da qualche mese, una relazione sentimentale. Tra parole d'amore e qualche emoticon, la nuora Manuela si diceva preoccupata della riunione degli anziani dei testimoni di Geova che si sarebbe tenuta all'indomani, il 4 ottobre.

Gli anziani del Tempio avrebbero dovuto prendere in esame proprio la questione della relazione extraconiugale che l'aveva coinvolta con il vicino di casa. Quei messaggi affettuosi della nuora Manuela sono già da tempo al vaglio degli investigatori della squadra mobile di Rimini, che coordinati dal sostituto procuratore Daniele Paci, stanno ricostruendo tassello dopo tassello un quadro indiziario preciso. Pierina Paganelli, devota ai testimoni di Geova, è stata ritrovata morta dalla nuora Manuela alle 8.30 del 4 ottobre nel garage di via del Ciclamino. La morte però risale alle 22.15 della sera precedente, il 3 ottobre appunto.

La stessa sera, all'incirca verso le 22, Manuela messaggiava Louis appellandolo con toni affettuosi e dicendosi preoccupata per la riunione del giorno successivo. Sms ai quali Louis pare non abbia dato risposta. Alle 22.10 circa Pierina Paganelli, di rientro dall'adunanza al tempio dei Testimoni di Geova, viene inquadrata, dalla telecamera di sorveglianza della farmacia del condominio, mentre alla guida della sua auto scende la rampa del garage dove sarà accoltellata.

Non è chiaro se Pierina sapesse della relazione della nuora col vicino di casa. Probabile invece che sospettasse solo dell'esistenza di un altro uomo nel matrimonio di Manuela e suo figlio Giuliano. Resta ancora un segreto inoltre se di quei sospetti o di ipotetiche prove avesse intenzione di mettere al corrente qualcuno dei testimoni di Geova. Sul punto, infatti, gli anziani della congregazione di Rimini interrogati come persone informate sui fatti dagli investigatori hanno opposto il segreto religioso.





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