E' stata fissata per il 9 settembre l'udienza del Tribunale del Riesame davanti al quale il difensore di Louis Dassilva, l'avvocato Riario Fabbri, ha proposto ricorso contro la carcerazione preventiva per l'omicidio di Pierina Paganelli, per l'infondatezza delle prove. E' ovvio che la difesa, con una controperizia, tenterà di disgregare la prova più importante in mano alla Procura di Rimini, ossia il video di sorveglianza della farmacia di via del Ciclamino in cui si vedrebbe - secondo gli inquirenti - Dassilva rientrare a casa in un orario compatibile con l'omicidio.
Secondo la Procura della Repubblica "pur nella scarsa qualità dell'immagine, la persona raffigurata risultava di carnagione scura. Dagli accertamenti emergeva che l'unico abitante di colore nel condominio 31 (come in quelli limitrofi) era l'indagato". Inoltre Louis Dassilva aveva sempre sostenuto di non essere uscito di casa quella sera. L'analisi dei filmati della farmacia che riprendono "l'ignoto 1" con la carnagione scura camminare di spalle e lo studio del dottor Davide Mazzoli esperto del movimento hanno convinto gli inquirenti che fosse Dassilva.
Il 34enne, inoltre, secondo gli investigatori agì per tutelare Manuela Bianchi, la nuora di Pierina con la quale aveva una relazione extraconiugale all'insaputa della moglie Valeria Bartolucci. Proprio a Bartolucci che questa settimana è andata a trovarlo in carcere per la prima volta, Dassilva aveva scritto una lettera - sequestrata dalla polizia penitenziaria del carcere di Rimini per un colloquio - in cui diceva di "vergognarsi" per quello che aveva fatto.