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Caso Pierina: si valuta l'incidente probatorio sul video

Un testimone avrebbe percorso la stessa strada dell'indagato

10 ott 2024
Louis Dassilva. Immagine di repertorio
Louis Dassilva. Immagine di repertorio

La Procura della Repubblica di Rimini, che indaga sul caso della morte di Pierina Paganelli, potrebbe a breve presentare una richiesta al gip Vinicio Cantarini di incidente probatorio da espletare sulla prova del video della farmacia. Tale esperimento servirebbe a stabilire in maniera definitiva se quella prova è utilizzabile, se si tratta di Dassilva o di un altro condomino.

Vi sarebbe infatti un testimone che ha raccontato in tv di aver percorso la stessa strada la sera dell'omicidio. Particolare poi confermato alla polizia alla quale non avrebbe però detto di riconoscersi con certezza nel video perché di bassa qualità.

Inoltre la squadra mobile potrebbe interrogare nuovamente Loris Bianchi, fratello della nuora Manuela come persona informata sui fatti. Nuovo interrogatorio che si sarebbe reso necessario dopo gli approfondimenti degli ultimi giorni.

"In relazione all'ipotesi di effettuare un ulteriore incidente probatorio, stiamo svolgendo tutte le verifiche necessarie per comprendere la fattibilità dell'accertamento ipotizzato perché è nostro interesse chiarire che l'ignoto non è Louis Dassilva", hanno fatto sapere gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi. "Peraltro, riteniamo che sia anche interesse della Procura compiere questa verifica - scrivono - L'accertamento non è di semplice esecuzione perché ci sono numerosi aspetti tecnici che devono essere valutati per comprendere se sia possibile pervenire ad un risultato rassicurante ai fini probatori".

Infatti, la difesa di recente ha depositato alla Procura della Repubblica una richiesta di visibilità di atti d'indagine che si ritengono di particolare interesse per valutare la fattibilità dell'accertamento. "Riteniamo che, se un accertamento deve essere compiuto, debba rispettare criteri tecnici che successivamente non possano essere messi in discussione. Pertanto stiamo approfondendo questi aspetti", scrivono i legali.

La difesa sottolinea che, diversamente da quanto sostenuto in alcune trasmissioni televisive, non ha alcun timore in merito "all'assunzione del mezzo di prova ipotizzato tanto che in precedenza ha già utilizzato lo strumento dell'incidente probatorio per assumere una prova indubbiamente decisiva quale la comparazione del dna rinvenuto sui reperti con quello di Dassilva".





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