Cocaina il primo problema di chi entra a San Patrignano
È l'analisi che emerge dall'osservatorio sulla tossicodipendenza della comunità del 2019. Preoccupante l'età del primo contatto.
È la cocaina la droga più usata fra chi entra nella comunità di San Patrignano. È quanto emerge dall'osservatorio sulle tossicodipendenze 2020 presentato dalla comunità di recupero in vista della Giornata mondiale della Lotta alla droga del 26 giugno. L'indagine riguarda le 460 persone con cui la comunità è entrata in contatto nel 2019.
Dopo la cocaina (utilizzata nel 92,8% dei casi), la sostanza più utilizzata è la cannabis (85,6%). Diminuisce il ricorso all'eroina (40,6%) che viene sempre più fumata, seguita da ecstasy (34,1%), ketamina (27,8%), allucinogeni (20,9%) e anfetamine (19,6%). La cocaina è anche la prima sostanza che crea dipendenza, seguita dall'eroina. Crescono i poliassuntori che diventano l'85,8% del totale. In Italia "ad oggi la spesa media familiare per le sostanze è pari a 586 euro - spiega il presidente della comunità, Alessandro Rodino Dal Pozzo -, una cifra spropositata che se confermata anche in questo anno diventerà un ulteriore macigno sulle casse delle famiglie".
A preoccupare la comunità è il fatto che l'età media del primo contatto con le sostanze stupefacenti resta di 15 anni e per l'87% delle persone è avvenuto entro i 20 anni. Il primo contatto con la cannabis si abbassa a 14 anni. Analizzando i dati degli ingressi del 2019, a chiedere aiuto alla comunità sono state 82 ragazze (17,8%) e 378 ragazzi (82,2%), con un'età media complessiva di 30 anni.
La prima regione di provenienza di queste nuove persone accolte è l’Emilia Romagna (81), a cui seguono la Toscana (49), Lombardia (44) e Lazio (40). Sono 22 invece gli stranieri che hanno fatto ingresso in comunità nel 2019, principalmente dai Paesi dell’Unione Europea mentre due ragazzi sono arrivati rispettivamente da Canada e Brasile.