Coldiretti, ad un mese dall'alluvione 100 mila ettari nel fango
Mille le frane attive con vigneti e uliveti trascinati a valle
L'acqua su oltre centomila ettari coltivati ha lasciato il posto ad un pesante strato di limo e sabbia che crea una crosta impermeabile soffocando il terreno e rendendo impossibili gli scambi gassosi fondamentali per le radici e la vita delle piante. E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti a un mese dall'alluvione che ha devastato la Romagna, dove si fanno ancora i conti con circa mille frane attive con terreni agricoli distrutti, vigneti ed uliveti trascinati a valle e strade interrotte.
I raccolti di ortaggi, grano orzo, mais, girasole, colza e soia coperti dal fango sono andati perduti, dove per tornare a seminare occorre arare in profondità per rimescolare gli strati del terreno e diluire la presenza di limo e sabbia in superficie. In pericolo è un territorio con oltre 25 mila ettari, ricorda la Coldiretti, dove ci sono 21mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all'anno.
A questi danni si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse, senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali. Ma a pesare c'è anche il fenomeno del dissesto idrogeologico, riferisce la Coldiretti, con oltre 30 mila persone che vivono in aree a rischio per pericolo di frane tra Ravenna, Rimini, Forli Cesena e Bologna.
[Banner_Google_ADS]