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Come smascherare le notizie false? Da giornalisti ed esperti i consigli per evitare di cadere nel tranello

Seconda giornata di confronti, lezioni e approfondimenti al Festival del giornalismo culturale di Urbino

di Mauro Torresi
7 ott 2023

Dall'arte all'informazione, dall'architettura ai dispositivi digitali: si riflette sul futuro che ci attende al Festival del giornalismo culturale di Urbino. E il racconto del mondo che sarà non può non passare per i media, nell'era degli schermi. Come ci informiamo e quali mezzi usiamo, oggi, per crearci una nostra opinione su fatti e avvenimenti? Tutte questioni al centro della giornata di sabato. Dopo la lectio della scrittrice Rosella Postorino, nel pomeriggio a Palazzo Ducale il confronto tra giornalisti e personaggi di primo piano come Andrea Vianello, direttore di Rtv, Andrea Montanari, direttore di Rai Radio 3, il politologo Vittorio Emanuele Parsi, la direttrice del Quotidiano Nazionale Agnese Pini e molti altri. 

Da anni leggiamo le notizie sugli schermi, tra smartphone, tablet e altri dispositivi, e ci informiamo con i social. Un ambiente, l'ultimo, dove è però facile trovare notizie false. Se le fake news sono sempre esistite, i mezzi digitali accelerano comunque la diffusione. Come capire, allora, cosa è vero e cosa è falso? E come difendersi dal fenomeno?

"I social sono spesso anonimi, mentre il giornalismo non lo è mai: i giornalisti rispondono sempre con un nome, un cognome e una testata che deve rendere conto anche penalmente di ciò che afferma e scrive. Questa, per i lettori, è la principale garanzia", dice Agnese Pini, che invita a informarsi proprio tramite le testate. "Mai navigare su un solo ambiente, mai fidarsi di una fonte sola", dice il giornalista Rai e condirettore del festival Giorgio Zanchini che esorta a moltiplicare le fonti e capire "cosa pensano gli altri". Per il direttore del Censis, Massimiliano Valerii, "l'attenzione all'informazione autorevole e professionale, nella dieta informativa delle persone, non può mancare". E' necessaria più responsabilità anche da parte dei giornalisti, afferma Andrea Montanari, "che devono trovare al loro interno gli strumenti deontologici e professionali per far comprendere la differenza tra buona e cattiva informazione". All'interno della manifestazione anche concorsi per giovani giornalisti, come il Premio Fenice Conai sul giornalismo ambientale vinto da Elisabetta Scuri e Nicola Accardo.

Nel servizio le intervista ad Agnese Pini (direttrice QN), Giorgio Zanchini (giornalista Rai e condirettore festival), Massimiliano Valerii (direttore Censis), Andrea Montanari (direttore Rai Radio 3) e Nicola Accardo (giornalista)


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