Comunali: a Rimini è bagarre su scelta candidato centrosinistra
Resta nebuloso e 'litigioso' il quadro del centrosinistra a Rimini, in vista delle prossime elezioni comunali in programma in autunno che decreteranno il successore di Andrea Gnassi, sindaco del Pd che ha raggiunto il limite dei due mandati. Bocciato dai vertici del Pd locale il ricorso alle primarie - che vedrebbero in campo l'assessore comunale Jamil Sadeghoolvad e la presidente dell'assemblea legislativa, Emma Petitti - torna tutto in discussione. La Commissione Nazionale di garanzia del Pd ha accolto, all'unanimità, i ricorsi presentati, nei giorni scorsi, dall'ex vicesindaco di Rimini e ex assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci e dall'avvocatessa riminese, Jessica Valentini riguardo la composizione della direzione comunale recentemente allargata da 52 a 75 componenti con l'aggiunta di sindaco, assessori e segretari di circolo.
"La legalità nel Partito Democratico di Rimini è stata ristabilita - osservano Melucci e Valentini in una nota congiunta -: la Commissione Nazionale di Garanzia ha accolto, all'unanimità, il ricorso presentato contro l'allargamento dell'assemblea congressuale e direzione comunale del Pd di Rimini a componenti di diritto che avrebbero modificato la composizione numerica e politica dell'organismo in procinto di prendere decisioni di centrale importanza per il futuro del centrosinistra a Rimini, ossia la designazione del candidato a Sindaco alle prossime elezioni amministrative".