Concessioni, Corte UE: "Tutti i beni andranno allo stato senza indennizzi"
Gnassi esorta il governo: "Non affrontare la direttiva Bolkestein sulle concessioni ha creato ormai il caos totale"
Piero De Luca, Capogruppo Pd Commissione Politiche UE Andrea Gnassi Commissione attività produttive ex sindaco di Rimini prendono carta e penna per scuotere il governo sulle concessioni balneari. "L'inerzia della maggioranza ha messo il comparto balneare, colonna del turismo italiano, in una situazione mai vissuta da operatori e comuni: non affrontare la direttiva Bolkestein sulle concessioni ha creato ormai il caos totale dal punto di vista giuridico e lasciato senza alcuna certezza e prospettiva il futuro delle spiagge e delle coste italiane.
I comuni, lasciati soli, non possono che provare ad interpretare autonomamente il caos normativo. Da un lato non si possono programmare piani di riqualificazione; dall'altro il rischio è che persino gli investimenti fatti dalle imprese per poter garantire servizi e funzioni non vengano considerati, come dimostra l'ultima sentenza della Corte di giustizia".
Una recente sentenza della Corte di Giustizia europea ha infatti riacceso i fari sull'annosa questione. Sollecitata da un contenzioso nel livornese, la Corte ha stabilito che tutto quello che è stato costruito in spiaggia, alla scadenza della concessione, va allo stato e senza alcun indennizzo per chi quelle opere le ha costruite.
Dalle pagine de Il Resto del Carlino Fabrizio Pagliarani, presidente provinciale dei balneari Confesercenti, e Mauro Vanni, presidente balneari Confartigianato, affermano di non voler trarre conclusioni affrettate, ma di certo la sentenza complica un quadro già difficile e apre uno scenario inquietante.
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