Concessioni pubbliche, Mattarella promulga la legge ma richiama Parlamento e governo
Rilievi del capo dello Stato per "l'ennesima proroga automatica, incompatibile con principi più volte ribaditi"
Il capo dello Stato ha promulgato a fine 2023 la legge annuale per il mercato e la concorrenza, ma ha anche scritto ai presidenti delle Camere e alla presidente del Consiglio per richiamare Parlamento e governo al rispetto del principio di concorrenza nell'assegnazione delle concessioni pubbliche. Nella lettera Mattarella si sofferma sugli aspetti critici, a partire dalla proroga delle concessioni agli ambulanti, e fa riferimento all'intenzione del governo di procedere in modo analogo anche per i balneari. Introduce “l’ennesima proroga automatica delle concessioni in essere – scrive infatti il presidente della Repubblica – per un periodo estremamente lungo, in modo che appare incompatibile con i principi più volte ribaditi dalla Corte di Giustizia, dalla Corte costituzionale, dalla giurisprudenza amministrativa e dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato in materia di apertura al mercato dei servizi.
Inoltre – conclude – i criteri generali per il rilascio di nuove concessioni appaiono restrittivi della concorrenza in entrata e favoriscono, in contrasto con le regole europee, i concessionari uscenti”. Se ne parlerà, forse, alla conferenza di fine anno fissata per giovedì dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che l'ha già rinviata due volte per problemi di salute, ora risolti, ha fatto sapere lei stessa. E chissà se scioglierà anche la riserva sulla sua candidatura alle prossime elezioni europee del 9 giugno: ci si aspettava potesse scioglierla già ad Atreju, dove sul palco si era presentato anche l'amico di Vox, Santiago Abascal, ma poi non è avvenuto.
Forse dovrà parlare anche dei presunti episodi di corruzione sugli appalti Anas, che hanno portato all'arresto del figlio di Denis Verdini, Tommaso, ora ai domiciliari, e magari anche di quello che sta diventando l'ennesimo caso politico, protagonista il deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo, che si è presentato armato a una festa di Capodanno nel Biellese, alla quale partecipava anche il Sottosegretario Delmastro, e dalla sua rivoltella è partito un colpo che ha ferito alla gamba il genero di un agente proprio della scorta di Delmastro. Pozzolo dice di non essere stato lui, ma poi si è rifiutato di sottoporsi al test della polvere da sparo, facendo ricorso all'immunità parlamentare.
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