Concessioni, scende in campo l'Antitrust: "Basta proroghe, subito le gare"
L'Autorità per la concorrenza ricorda che la normativa europea vince su quella nazionale quindi la direttiva Bolkestein impone di disapplicare le norme del “decreto milleproroghe” che hanno disposto la proroga delle concessioni
L'Antitrust scende ancora in campo contro le proroghe delle concessioni balneari. Lo aveva già fatto in passato, più volte, con pareri motivati ai singoli comuni e rivolgendosi anche direttamente al Parlamento. Ora, in pieno agosto, a tre giorni dalla nuova serrata degli ombrelloni, lo fa con un richiamo più preciso e forte: una segnalazione allargata a tutta l'Anci e alla conferenza Stato-Regioni con l'obiettivo di mettere la parola fine alle violazioni della concorrenza e agli effetti "distorsivi" dei rinnovi automatici.
"Quello che gli enti concedenti devono fare" - si legge nel bollettino settimanale 32/2024 - è che "tutte le procedure selettive per l’assegnazione delle nuove concessioni siano svolte quanto prima e che l’assegnazione avvenga non oltre il 31 dicembre 2024”.
L'Antitrust afferma senza dubbi, grazie anche alle conclusioni del Consiglio di Stato, che la risorsa demaniale - in pratica le spiagge - è scarsa, in alcuni casi anzi inesistente per i nuovi potenziali entranti nel mercato.
L’Autorità “ha più volte sottolineato che il continuo ricorso” alle proroghe delle concessioni balneari “violi i principi della concorrenza: le dinamiche concorrenziali sono già affievolite dalla lunga durata delle concessioni in essere e dal continuo ricorso a proroghe”, mentre il contesto di mercato “deve essere tale da garantire un reale ed effettivo confronto competitivo” e “le chances concorrenziali delle imprese contendenti” e “non soddisfare solo apparentemente i predetti criteri di trasparenza, imparzialità, pubblicità e par condicio”.
Non meno importante il fatto, sottolineato dall'Autorità garante, che la legge europea vince su quella nazionale: quindi, la direttiva Bolkestein impone di disapplicare le norme del “decreto milleproroghe” che hanno disposto la proroga delle concessioni a fine 2024 e in casi eccezionali al 2025.
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