Confindustria, nuovi rischi per la riduzione dei transiti a Suez
È' un inizio 2024 'con nuove tensioni', 'nuovi rischi' per l'economia. Lo studio di Confindustria delinea lo scenario, nell'analisi mensile 'Congiuntura flash'. 'A fine 2023, il Pil italiano potrebbe essere andato 'meglio dell'atteso', sono 'ripartiti servizi e costruzioni' ma 'l'industria resta debole'. Bene il lavoro che cresce, soprattutto a tempo indeterminato. Anche i 'consumi restano incerti', pur con la fiducia delle famiglie che 'e' risalita'. L'inflazione è ai 'minimi' in Italia ma non ancora in Europa - è balzata in Germania e Francia - facendo così risalire la media per l'Eurozona. La BCE potrebbe scegliere di mantenere i tassi alti 'ancora per alcuni mesi'.
Confindustria disegna poi i rischi che gravano sullo scenario, legati proprio alle tensioni geopolitiche. Le difficoltà di transito nel canale di Suez, per gli attacchi del gruppo yemenita degli Houti, rendono 'incerte' le prospettive per l'export, con un impatto sul commercio estero italiano e globale tanto più forte quanto più si prolungherà lo stallo. “Già al 15 gennaio – segnala - il traffico nel Mar Rosso si è più che dimezzato e il costo di trasporto dei container dall'Asia all'Europa è aumentato del 92%'.
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