EMERGENZA SANITARIA

Coronavirus, ecco cosa prevede l'ultimo decreto emesso dal governo italiano

Stop alle attività di ristorazione e abbigliamento, ma non mancano le eccezioni per altri negozi che restano aperti

Secondo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte era necessario procedere per gradi. Chiudere subito tutto sarebbe stato difficile in un Paese complesso come l'Italia. Fino al 25 marzo dunque chiudono le attività commerciali al dettaglio, le attività di ristorazione, che continueranno però le consegne a domicilio, quelle inerenti i servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti. Le eccezioni, comunque, non mancano: aperti edicole, tabaccai, ferramenta, negozi di attrezzature per telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici, profumerie, ottica e fotografia, e commercio di prodotti per animali domestici. Anche le lavanderie e le tintorie possono rimanere aperte, oltre ai servizi di pompe funebri. Conte ha annunciato anche la nomina di Domenico Arcuri, già amministratore delegato di Invitalia, a commissario delegato per aiutare le strutture ospedaliere: con ampi poteri di deroga, ha spiegato, lavorerà per rafforzare la produzione e distribuzione di attrezzature per terapie intensive e sub intensive, e per sopperire alle carenze sin qui riscontrate, in coordinamento col capo della Protezione civile Borrelli.

Nel video gli interventi del presidente del Consiglio Giuseppe Conte

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