Coronavirus, mai così pochi incrementi tra i positivi da giorni: solo 1.600 in più
Per gli esperti però le restrizioni dovranno essere prorogate almeno fino a dopo Pasqua
Gli esperti spostano in avanti il famigerato “picco” del contagio: tra 7-10 giorni, sostengono, e renderà inevitabile la proroga delle restrizioni, in scadenza venerdì. Almeno fino a dopo Pasqua gli italiani saranno confinati in casa, mentre in Lombardia, dove ancora la situazione è drammatica, l'assessore al welfare Gallera annuncia che è pronto per i primi pazienti il nuovo centro di terapia intensiva allestito alla Fiera di Milano e dedicato ai malati Covid. L'assessore ha poi aggiunto che in Regione stanno notando una flessione sul numero dei casi proprio negli ultimi giorni, soprattutto c'è meno pressione sui pronto soccorso e sulle ambulanze. E i dati nazionali sembrano in linea: mai così pochi incrementi tra gli attualmente positivi: solo 1.648 in più oggi, appena un 2%, 75.528 in tutto, mentre il numero dei casi totali sfonda quota centomila (101.739), 4.050 in più. 14.620 i guariti, 1.590 più di ieri. Ancora tantissimi i decessi, 812 in un giorno, 11.591 in totale. Intanto Papa Francesco ha incontrato il presidente del Consiglio Conte nella biblioteca del palazzo apostolico. “Il pontefice – ha riferito monsignor Paglia – è preoccupato per gli effetti della pandemia sui più deboli, e si interroga sul modo migliore per aiutarli”. Il Viminale dirama gli ultimi numeri sui reati, tutti in netta diminuzione: -72,5% di furti in abitazione e -67% dei furti in genere; -73% di rapine in uffici postali, e -46% di reati inerenti gli stupefacenti. Perfino i maltrattamenti in famiglia registrano un netto calo (-43,6%). In Spagna i casi da coronavirus hanno superato quelli della Cina, secondo i dati della John Hopkins University: oltre 85mila, con 7.300 morti. Il Paese è al terzo posto nel mondo per numero di contagi, dopo Stati Uniti e Italia. Negli Usa preoccupa lo stato di New York, che in un mese ha superato mille morti: il presidente Donald Trump non riaprirà fino alla fine di aprile, ed ha riferito che “se potessimo limitare i morti a 100mila, che pure è un numero orribile, potremmo dire di aver fatto un buon lavoro”. In Argentina il presidente Alberto Fernández ha deciso di estendere la quarantena almeno fino al 12 aprile: in un messaggio alla nazione ha ricordato che l'Argentina è stata scelta dall'Oms fra i dieci Paesi che proveranno un vaccino. Nel Paese si contano oltre 800 contagiati, con 20 morti.