Corte d'appello di Torino: l'uso dei cellulari può causare tumori
La Giurisprudenza non aspetta la scienza e si pronuncia a sostegno del nesso causa-effetto legato all'abuso del cellulare e l'insorgenza di tumori.
E' quanto avvenuto a Torino dove la corte d'appello ha confermato la sentenza di primo grado del tribunale di Ivrea che condannava l'Inail a garantire un vitalizio ad un dipendente colpito da neurinoma del nervo acustico, un tumore benigno, ma invalidante. "La sentenza è storica, come lo era stata quella di Ivrea", sottolineano i legali dell'uomo.
A stretto giro è arrivata anche la puntualizzazione dell'Istituto superiore di sanità, che ricorda come l'ipotesi alla base della sentenza non sia fondata su base scientifica. Alessandro Vittorio Polichetti, primo ricercatore dell'ISS ha ricordato all'Ansa che, di fatto, nessuna correlazione è stata ancora stabilita", a differenza delle sostanze classificate come certamente cancerogene per l'uomo (raggi UV, alcol, sigarette) e di quelle probabilmente cancerogene, ovvero il cui nesso col tumore è stato dimostrato sugli animali (come il consumo di carni rosse).
Quel che è certo è che la sentenza di Torino è destinata a riaprire il dibattito sulle conseguenze dell'eccessiva esposizione alle onde elettromagnetiche.