Covid-19: i vertici delle Forze di Polizia di 11 Paesi si incontrano per fronteggiare l'emergenza criminalità
A dirigere i lavori Europol e l'Italia. La minaccia è quella di pesanti infiltrazioni criminali nell'economia legale, a seguito della pandemia
Il rischio – più volte segnalato - è quello di una massiccia infiltrazione di organizzazioni criminali nelle attività economiche. E questo a causa della drammatica crisi innescata dalla pandemia; con innumerevoli imprenditori già sul lastrico; accesso al credito spesso complicato, e una generale carenza di liquidità. Da qui la necessità di una risposta condivisa, coordinata e globale, da parte delle Autorità. Su questo si stanno confrontando, a Roma, i vertici delle Forze di polizia di 11 Paesi europei: dalla Francia alla Germania; dalla Polonia alla Spagna. A dirigere i lavori Europol – agenzia dell'UE finalizzata alla lotta al crimine – e l'Italia, con il Vice Direttore Generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il Prefetto Vittorio Rizzi, che ha ricordato ai colleghi come l'enorme disponibilità di denaro da parte delle mafie, e della 'ndrangheta in particolare, possa riversarsi sui mercati, inquinando l'economia legale. “Oggi – ha detto – è più probabile che un mafioso si presenti come un manager rampante, piuttosto che con le sembianze dell'uomo lombrosiano”. Minaccia più insidiosa, insomma, rispetto al passato; l'obiettivo è allora mettere in campo un più allargato scambio di informazioni. Presentata poi l'esperienza italiana, con l'immediata costituzione di una cabina di regia per monitorare eventuali indicatori di rischio ed intervenire in via preventiva.