"Bisogna avere il coraggio di dirlo: l'Emilia-Romagna è in zona gialla ma così non va. Il timore chiaro, che vivono in particolare sulla pelle medici e personale sanitario, è che il colore giallo venga inteso come uno scampato pericolo, un altro sospiro di sollievo da tirare". Lo dice il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. "La conferma della zona gialla è un riconoscimento al lavoro straordinario che stanno facendo medici, infermieri, il personale sanitario. Comuni e sindaci sono impegnati 24 ore su 24 nelle unità di crisi, per sostenere e affiancare la nostra sanità, ma sono seriamente preoccupato che il codice giallo venga percepito come un messaggio per abbassare la guardia. Un ragionamento distorto e pericoloso.
I numeri forniti dalla Direzione generale dell'Ausl Romagna ci dicono invece che stiamo entrando nella fase critica dei posti letto e delle cure, anzi già ci siamo. Su 529 posti letto Covid in Romagna quelli già occupati si avvicinano a cinquecento. Se si supera questa quota cominceranno a saltare le prestazioni sanitarie per altri malati e patologie. Chiedere comportamenti responsabili, di non concentrarsi nelle strade, nelle piazze o in qualunque altro luogo, serve per non far collassare ospedali, per salvaguardare e non per opprimere. Salute e imprese, con maggiori restrizioni, si vedrebbero ancora più chiuse".
"Attenzione, il clima è pesante. La pesante incertezza di centinaia di migliaia di imprese, la preoccupazione di milioni di lavoratori per il loro futuro, si mischia a strumentalizzazioni politiche e a infiltrazioni di frange violente", prosegue il primo cittadino che parla della lettera firmata ‘Le nuove Brigate Rosse’; inviata a lui e altri sindaci regionali, "in cui si lanciano folli accuse e ancora più folli promesse di atti violenti verso le nostre comunità".