Crac 'Calderone', cinque condanne in primo grado
La società gestiva il night riccionese 'Pepenero'
Cinque condanne in primo grado per il crac della 'Calderone' società che all'epoca gestiva il locale notturno 'Pepenero' a Riccione. Il Tribunale di Rimini ha condannato un notaio e un'altra persona, all'epoca mediatore creditizio, alla pena di tre anni; due donne a due anni con pena sospesa e un altro uomo a due anni e sei mesi. Uno dei 7 indagati è stato assolto per non aver commesso il fatto e un altro appunto per prescrizione.
L'indagine per bancarotta fraudolenta era stata condotta dalla Guardia di Finanza a partire dal fallimento nel 2012 della società denominata appunto Calderone al centro della quale c'era anche il noto locale 'Pepenero'. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori quattro anni prima, nel 2008, il notaio aveva costituito una società immobiliare che poi acquisterà la "Calderone al costo di 13 milioni 500 mila euro. Vengono versati 8 milioni 500 mila euro e il restante debito di cinque milioni viene garantito con un pegno sulle quote dell'immobiliare. E' in questa fase che si inseriscono, secondo la ricostruzione della Procura, l'allora mediatore creditizio e l'altro uomo che estrometteranno il notaio.
Stando alle verifiche della Gdf inoltre, a fronte dei debiti alcune proprietà, si vedono ritornare a chi aveva venduto la 'Calderone', finendo per configurare la bancarotta preferenziale.
[Banner_Google_ADS]